Storia del T-14 Armata

L’introduzione del T-14 nell’Esercito Russo è il passo avanti che ha definitivamente sancito la fine degli MBT sovietici. Il progetto del T-14 non nasce in epoca moderna ma già negli anni ‘80 l’Unione Sovietica iniziò lo studio di un futuro MBT, sviluppando inizialmente l’Izdeliye 490, caratterizzato da 2 componenti di equipaggio (il capocarro aveva anche funzione di cannoniere e pilota, soluzione già sperimentata nell’Izdeliye 775) posizionati nello scafo al di sotto della torretta, con il treno di rotolamento costituto da 7 ruote e cannone da 125 mm.
Il successivo sviluppo dell’Izdeliye 490 fu l’Izdeliye 490A BUNTAR in sviluppo dal 1982 che presenta una torretta relativamente bassa con cannone da 125 mm e un equipaggio di 3 componenti posizionati nello scafo; è inoltre caratterizzato da camera termica, sensore infrarosso e, forse, sensori radar. In seguito fu testato il cannone 2A73 da 152 mm su scafo BUNTAR denominato in questo caso Izdeliye 477 MOLOT (o FST-2 in terminologia NATO), seguito dalla versione 447A. Con la fine dell’Unione Sovietica il progetto fu accantonato e solo nel 1995 venne ripreso nuovamente, basandosi su tutti gli studi fatti in precedenza: il primo progetto fu l’Izdeliye 640 denominato anche Black Eagle, basato su scafo T-80U con treno di rotolamento allungato e con 7 ruote, caratterizzato da un cannone 2A46 da 125 mm con sistema di ricaricamento automatico con peso totale di 48t.
Contemporaneamente allo sviluppo del Black Eagle, venne progettato l’Izdeliye 195 (o T-195), caratterizzato da 3 componenti di equipaggio, peso di 55t e cannone ad anima liscia 2A83 da 152 mm con cannoncino laterale da 30 mm; questo carro fu designato al Ministero della Difesa russo come successore della serie sovietiche, denominato T-95, che sarebbe stato presentato nel 2009; a causa del notevole costo e complessità, il carro fu abbandonato. L’intero progetto del T-195 fu ripreso e modificato progettando l’Izdeliye 148, in seguito denominato T-14 Armata; primi test del T-14 avvennero nel novembre 2013 e completamento nel 2015. Il nome Armata deriva da un antico cannone russo del 14° secolo, dal latino “arma” (arma in italiano).

Izdeliye 490A BUNTAR


Black Eagle o Izdeliye 640



Izdeliye 195 o T-195 (designato poi T-95 per l’entrata in servizio)





Armamento del T-14 Armata

Il primo prototipo è stato mostrato al Russian Arms Expo a Nizhny Tagil nel Settembre 2013: il design e la struttura dell’Armata si rifanno in parte ad un progetto del 1995, il T95 (Object 195) del quale pochi prototipi sono stati costruiti.
L’equipaggio del T-14 è composto da 3 persone: pilota, capocarro e servente (addetto agli armamenti), posizionati nella parte anteriore dello scafo, protetti da una cellula di sicurezza.
L’armamento principale del T-14 è un cannone ad anima liscia 2A82-1M da 125 mm (4.92 in), versione migliorata del 2A46 utilizzato sui carri della precedente serie (T-90/80/72); il cannone principale, completamente automatizzato nella ricarica, è in grado di sparare 10-12 colpi/min con una gittata massima di 8 km.
I sensori ottici del T-14 sono in grado di rilevare un obiettivo ad una distanza superiore di 5 km durante il giorno, a 3,5 km durante la notte tramite i sensori termici; il telemetro laser ha invece un range di azione massimo di 7,5 km. Come nei carri di ultima generazione, sono presenti 2 sistemi ottici, uno per il cannoniere e uno per il capocarro (nel caso del secondo il dispositivo è panoramico ed è posto accanto alla mitragliatrice remotizzata).
Il 2A82-1M è in grado di sparare munizionamenti Vacuum-1, proiettili Telnik a detonazionate controllata e ATGM 3UBK21 Sprinter appositamente progettati per questo cannone.
In futuro il 2A82-1M verrà sostituito con il 2A83, cannone da 152 mm e il carro potrebbe essere equipaggiato anche con un cannone da 30 mm per scopi anti-aerei.
L’armamento secondario è costituto da una torretta remotizzata con una mitragliatrice Kord (versione 6P49) da da 7,62×54 mm. remotizzata e con una mitragliatrice PKTM coassiale (versione 6P7K) da 7,62 mm.
Cannone 2A82-1M

L’unità propulsiva del T-14ChTZ 12Н360 (A-85-3A, diesel) fornisce 1260 HP ed è situata nella parte posteriore del carro, che permette un raggio d’azione di circa 500 km con una massima velocità di 80/90 km/h. I rulli dei cingoli (in totale 7).
La massa totale del veicolo è di circa 48t.
Componenti del T-14 Armata 

Protezione del T-14 Armata

Il T-14 Armata presenta un corazzatura principale denominata Malachit e il sistema di protezione attivo Afghanit (APS: Active Protection System).
Il sistema Afghanit include dei radar posizionati a 360° intorno alla torretta che rilevano e seguono munizionamenti di vario genere, tra cui proiettili controcarro o missili: posizionati sopra la torretta, sono presenti 2 lanciatori APS  (direzionabili) e sotto di essa 2 lanciatori da 5 tubi (fissi) che intercettano oggetti in arrivo sparando una carica nella loro direzione (riprendendo così il vecchio sistema Drozd); inoltre è presente un sistema APS fisso che consiste in 12 cariche che possono essere sparate per intercettare missili in arrivo.
Questo sistema è gia in uso sugli MBT israeliani e in sviluppo per i futuri Leopard 2.
Il T-14 è inoltre equipaggiato con un sistema ERA (Explosive Reactive Armor) di ultima generazione: non sono più presenti piastrelle distanziate come avviene sui T-90/80/72 ma un insieme di piastre ERA accoppiate per diminuire la segnatura termica e radar.

Torretta remotizzata, lanciatore APS direzionabile, lanciatori APS fissi e radar
APS formano il più complesso sistema di difesa attualmente progettato e sviluppato.


Le forze armate russe stimano di poterne produrre 500 unità annue a partire dal 2016, per arrivare entro il 2020 a creare una forza corazzata di 2.400 nuovi carri da combattimento.
Il progetto del “T-14 Armata” già prevede la sua evoluzione in un mezzo da battaglia interamente robotizzato.

Esportazione del T-14 Armata

Attualmente il T-14 Armata è in uso solo alle Forze Armate Russe ma in futuro altri Stati come Egitto, India o Cina potranno ricevere i primi modelli da esportazione dell’MBT.